Il geofono, normalmente utilizzato per lo studio del sottosuolo con l'uso di tecniche a rifrazione, può essere usato anche per la sismologia amatoriale. Data la sua predisposizione ad oscillare su frequenze abbastanza elevate è utilizzabile solo per l'analisi della sismicità locale.
Si può costruire un sensore
di questo tipo in modo molto semplice. Si prende un magnete di un altoparlante
al quale sarà stato tolto il traferro.
Il suo stesso peso farà da
massa. Qualsiasi altro magnete da 200 grammi può servire allo scopo.
Lo si appende ad un'asta sufficientemente
flessibile da fa oscillare il magnete ma abbastanza robusta da sostenerlo
sospeso.
Vicino al magnete si applicherà
una bobina, per esempio una bobina di un relè a 220V.
Si preleverà il segnale dai
capi della bobina, il segnale indotto dal magnete sulla bobina dovrà
essere amplificato e filtrato.
La figura mostra un esempio costruttivo.
A) Involucro in materiale metallico, per schermare la bobina dalle interferenze.
B) Asta in materiale plastico o acciaio inox (dovrà essere sufficientemente flessibile per permettere alla massa di oscillare leggermente)
C) Magnete da un vecchio altoparlante o altro magnete adeguato
D) Supporto per l'asta oscillante
E) Cavetto di collegamento dalla bobina al circuito di amplificazione e filtro
F) Bobina
Si raccomanda di usare un cavetto
schermato a 2 poli oltre alla normale calza di schermo.
I due poli andranno collegati ai
due poli della bobina, la calza andrà ancorata all'involucro metallico
che farà anch'esso da schermo.
Il cavetto andrà poi collegato alla scheda di amplificazione. Uno dei poli andrà all'ingresso del segnale, l'altro polo (che chiameremo polo negativo) andrà collegato insieme alla calza sul morsetto negativo di ingresso del canale della scheda amplficatrice. Questo tipo di collegamento si chiama "pseudo differenziale".