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27 December 2002 |
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Introduzione
Se si vuole approfondire la conoscenza
dei terremoti e dei sismogrammi occorrerà dotarsi di un buon programma
di analisi. Ce ne sono molti, alcuni più complessi altri meno.
Nella scelta del programma di analisi
va considerato il formato d'uscita del vostro programma di registrazione.
SEISMOWIN permette di registrare gli eventi in formato ASCII, questo formato
garantisce la massima trasparenza dei dati verso qualsiasi programma di
analisi.
Questo avviene in due modi: 1) I
files in ascii possono essere facilmente convertiti, 2) i programmi di
analisi accettano quasi sempre un ingresso in formato ascii.
SEISMOWIN ha un formato d'uscita "ufficiale" chiamato PSN ASCII TEXT 2.0, questo formato viene direttamente accettato (senza conversioni di alcun tipo) da questi programmi: BINAWIN e WINQUAKE.
Il primo è stato sviluppato
da un osservatorio italiano ed è un potente strumento per la catalogazione
dei terremoti nonchè per l'analisi dei sismogrammi.
E' specialmente dedicato, sia per
la cartografia che per modelli crostali, alle regioni italiane.
Il secondo è stato sviluppato da un sismoamatore californiano ed è uno strumento molto valido per un uso personale. E' dotato di una cartografia mondiale, ma in formato ridotto, i modelli crostali sono i modelli standard internazionali e non tengono conto dei modelli regionali italiani o di altre aree del mondo salvo (ovviamente) l'area californiana.
Potete richiedere informazioni su come ottenere questi software scrivendomi per email O consultando la pagina Localizzatori di terremoti
Brevi cenni sull'analisi di un
sismogramma
La figura che segue illustra un
sismogramma tipico.
Usando il vostro sismografo, specialmente
in aree con alta densità di rumore civile, rileverete numerosissime
vibrazioni.
Non tutte le vibrazioni registrate
al suolo possono dirsi propriamente "terremoti", un vero terremoto ha nella
stragrande maggioranza dei casi la struttura che si vede nella figura,
le varie "fasi" o sono descritte dalle didascalie.
La figura riporta un sismogramma
"classico". E' probabile che alcuni sismogrammi che potreste aver rilevato
non corrispondano esattamente a questo schema. Per esempio nei terremoti
molto lontani si possono rilevare molte altre "fasi" del sisma.
Comunque questo sismogramma ben
illustra la sua struttura composta da:
1# Il rumore di fondo
Esso è costituito da onde
sismiche su tutta la gamma di frequenze rilevabili dal sensore e dall'elettronica
ad esso abbinata. Si tratta del tipico "rumore bianco", per dirla in termini
radiofonici o la cosiddetta "nebbia" in termini televisivi, cioè
assenza di segnali con un proprio significato.
2# Onda P od onda Primaria
Questo segnale è di fatto
un segnale sismico ed è costituito dalle onde sismiche relativamente
veloci (che si propagano più velocemente delle onde S e di frequenza
relativamente alta, 4-7 km/sec 1-10Hz).
Raramente queste onde causano danni
agli edifici; spesso sono queste onde ad essere avvertite dagli animali
domestici "prima" del terremoto.
3# Onda S od onda Secondaria
Questo segnale, di ampiezza più
grande e frequenza pù bassa (si propagano alla velocità di
2-4km/sec con frequenze da 0.1 a 2 Hz) permette di conoscere la distanza
del sisma calcolando
la differenza di tempo di arrivo
delle onde P rispetto a quello delle onde S e ovviamente conoscendo la
velocità di propagazione di ambedue le onde per la zona in esame.
4# Coda del sisma
Questa parte del sismogramma è
in effetti un segnale risultante dalla somma di tutte le onde emesse dal
terremoto. A causa della risonanza della crosta terrestre interessata dal
terremoto le onde scemano gradatamente.
Se un tracciato sismografico non
corrisponde a questa struttura difficilimente si potrà parlare di
terremoto.
Nella maggioranza dei casi non si
tratta di "segni premonitori" o "microsismicità"; la microsismicità
infatti è di fatto costituita da piccoli terremoti i quali, anche
se registrabili solo dagli strumenti e non avvertiti dalle persone, hanno
la medesima forma grafica dei terremoti più intensi.